Mario Monti

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Mario Monti nel 2013

Mario Monti (1943 – vivente), economista e politico italiano.

Citazioni di Mario Monti[ред.]

  • Insomma è giustissimo discutere la politica macroeconomica tedesca, però bisogna essere consapevoli che non può esserci qualcosa di simile all'unità economica europea se non c'è un'accettazione della costituzione economica del paese dominante.[1]
  • Domanda di Federico Rampini: "Perché la Commissione europea ha accettato di diventare il capro espiatorio su cui scaricare l'impopolarità dei sacrifici?" Risposta di Monti: "Perché, tutto sommato, alle istituzioni europee interessava che i Paesi facessero politiche di risanamento. E hanno accettato l'onere dell'impopolarità essendo più lontane, più al riparo dal processo elettorale. Solo che questo un po' per volta ha reso grigia e poi nera l'immagine dell'Europa presso i cittadini".[2]
  • A Wilders che vede l'Europa come una comunità di cristiani e di stati sovrani ricordo che due guerre mondiali sono avvenute tra cristiani e una non è stata priva di conseguenza sugli ebrei.[3]
  • [Rivolto ai giornalisti la mattina del giorno della sua nomina a Presidente del Consiglio] Avete visto che bella giornata?[4]
  • Il giorno dopo la mia nomina [nella Commissione europea] Marco Pannella, che peraltro ho in forte simpatia, organizzò una conferenza stampa per sostenere che "con Monti avevano vinto i poteri forti". La presi a ridere e quando un giornalista mi chiese un commento dissi che di poteri forti non ne conoscevo. Tranne uno, l'Europa e oggi mi fa piacere aver contribuito a renderlo più forte.[5]
  • Il governo e la maggioranza, dopo avere rivendicato la propria autonoma capacità di risolvere i problemi del Paese, dopo avere rifiutato l'ipotesi di un impegno comune con altre forze politiche per cercare di risollevare un'Italia in crisi e sfiduciata, hanno accettato in questi ultimi giorni, nella sostanza, un «governo tecnico». Le forme sono salve. I ministri restano in carica. La primazia della politica è intatta. Ma le decisioni principali sono state prese da un «governo tecnico sopranazionale» e, si potrebbe aggiungere, «mercatista», con sedi sparse tra Bruxelles, Francoforte, Berlino, Londra e New York.[6]
  • In realtà la posizione dominante di Microsoft ha fatto sì che negli anni chiunque innovasse, anche al margine, penso a Netscape con il browser, a Real Networks con i media player fosse scoraggiato dall'investire. È vero che quando si acquista un'auto si trovano già dentro radio e accendino ma non c'è nessun costruttore di auto che abbia il 96% del mercato. [5]
  • È difficile immaginare una sintesi keynesiana senza il pungolo della minaccia socialista. Il sistema capitalistico ha dato il peggio di sé da quando è caduto il muro di Berlino.[7]
  • È un caso in cui l'Europa non è solo uno spazio economico ma è l'Europe puissance cara ai suoi padri. Dimostrando di saper agire anche nei confronti delle grandi aziende del Paese più potente si dimostra che la politica della concorrenza non è un'ideologia che punta a sacrificare i bastioni dell'impresa europea, ma tutela i consumatori europei a 360 gradi. L'Europa è un grande mercato del quale nessun colosso al mondo può fare a meno. La Ge o la Microsoft sono costrette a fare i conti con la Commissione perché non possono permettersi di non essere presenti sul mercato europeo. E ciò dimostra che anche questa è la vera forza dell'Europa unita e non solo il valore delle sue imprese produttive.[5]
  • Non dobbiamo sorprenderci che l'Europa abbia bisogno di crisi, e di gravi crisi, per fare passi avanti. I passi avanti dell'Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario. È chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale, possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c'è una crisi in atto, visibile, conclamata.[8]
  • L'Europa sta vivendo i giorni più difficili dagli anni del secondo dopoguerra. Il progetto che dobbiamo alla lungimiranza di grandi uomini politici, quali furono Konrad Adenauer, Jean Monnet, Robert Schuman e – sottolineo in modo particolare – Alcide De Gasperi, e che per sessant'anni abbiamo perseguito, passo dopo passo, dal Trattato di Roma – non a caso di Roma – all'Atto unico, ai Trattati di Maastricht e di Lisbona, è sottoposto alla prova più grave dalla sua fondazione. Un fallimento non sarebbe solo deleterio per noi europei. Farebbe venire meno la prospettiva di un mondo più equilibrato in cui l'Europa possa meglio trasmettere i suoi valori ed esercitare il ruolo che ad essa compete, in un mondo sempre più bisognoso di una governance multilaterale efficace.[9]
  • Per chiudere sugli aspetti personali, uno degli intervenuti questa mattina mi ha detto: «Scusi se la chiamo ancora professore». Vi prego, continuate pure a farlo perché quello di Presidente del Consiglio è un altro mio titolo che durerà poco e quindi, come diceva una volta un mio eminente predecessore, il senatore a vita Giovanni Spadolini, i presidenti passano, i professori restano.[10]
  • [Sul Governo Monti] Durerò e dureremo poco, dureremo non un minuto di più del tempo nell'arco del quale questo Parlamento ci accorderà la fiducia. La mia intenzione, naturalmente, è di proiettare la mia squadra di Governo, la nostra collaborazione, sulla prospettiva che va da qui alle elezioni. Non mi accingerei neanche ad andare oltre, questo l'ho chiarito a tutti, con schiettezza. È un compito già quasi impossibile quello che ho l'onore di ricevere, ma ci riusciremo. Naturalmente, non avrei neanche potuto prendere in considerazione l'idea di accettare un compito di questo genere, nel quale coinvolgo personalità di primo rilievo sul piano professionale ed istituzionale, con la predeterminazione di una durata più breve di questa. Naturalmente durerò e dureremo quanto la vostra fiducia in noi.[10]
  • Sono anch'io convinto che molta parte della responsabilità della crisi, finanziaria prima, economica poi, sociale adesso, in parte politica, che attraversa il mondo, l'Europa e l'Italia, sia dovuta a gravissimi vizi di funzionamento delle istituzioni finanziarie e dei mercati. Credo che una delle cose che dovremo tutti sforzarci di fare, in particolare noi italiani – questo vale per le istituzioni ma vale anche per gli individui – è di abituarci a trovare meno facilmente le responsabilità altrui e a guardare un po' di più in noi stessi.[10]
  • Questa mattina ho visto un gruppo di bambini delle scuole, che osservavano i nostri lavori. Non certo di questo Parlamento, che è molto responsabile, che ha fatto in questi anni un lavoro importante di inizio del risanamento della finanza pubblica, ma pensavo: cosa penseranno quei bambini se si dicesse loro che è il resto del mondo che ci ha messo nei problemi e non decisioni prese per decenni in quest'Aula, in un'altra Aula e da parte dei Governi che si sono succeduti? Con le migliori intenzioni magari, ma quando c'era poca attenzione ai temi dell'equilibrio della finanza pubblica.[10]
  • Vi assicuro, onorevoli deputati, che quella stessa garbata insistenza, che ho nel suggerire di guardare prima di tutto le responsabilità che stanno in ciascuno di noi, l'applicherò e la sto applicando anche alla parte dell'Italia alla quale noi apparteniamo: la società civile. Troppo facilmente la società civile punta il dito contro la classe politica. Io di questo sono indignato.[10]
  • Il giorno in cui proibii una fusione tra due grandissime società americane, benché fosse intervenuto anche pubblicamente il Presidente degli Stati Uniti su di me, The Economist scrisse: «Il mondo degli affari americano considera Mario Monti il Saddam Hussein del business».[10]
  • Gli uomini politici possono essere all'altezza del compito oppure scadenti e corrotti, anteponendo il bene proprio alla prosperità degli altri. Il nostro sforzo è quello di favorire il miglioramento del personale politico operando con efficacia per recuperare il valore di quell'attività. [11]
  • Operazioni come quella [del blitz contro l'evasione fiscale a Cortina d'Ampezzo] hanno il significato simbolico di una lotta seria all'evasione fiscale. Niente danneggia la percezione dell'Italia all'estero, quanto l'evasione fiscale. Il nostro è un Paese ricco, perché la visibilità della ricchezza è evidente, al netto dell'alto debito pubblico». E ancora: «Serve un rispetto per la ricchezza e lotta senza quartiere all'evasione fiscale. Bisogna rispettare la ricchezza che è un valore a condizione che sia il risultato di un merito, di uno sforzo produttivo e di talento. Il profitto del monopolista e di imprese che si arricchiscono alle spalle del consumatore invece deve essere represso. Negli Stati Uniti si va in carcere, in Europa no, dobbiamo renderci conto che evadendo le tasse paga l'intera collettività.[12]
  • [Oscar Luigi Scalfaro] Fu protagonista illustre della vita politica e istituzionale italiana ed esempio luminoso di coerenza ideale e di integrità morale [...]. Con il suo incessante impegno, contribuì fin dall'Assemblea Costituente alla nascita e alla crescita della nostra Repubblica. Negli incarichi di Governo, di presidente della Camera e di capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro ha difeso costantemente i valori fondanti della Repubblica contenuti nella Carta Costituzionale, dandone testimonianza con la sua azione ed il suo rigore a tutti gli italiani, in particolare ai giovani, invitando sempre a custodire gelosamente tali valori.[13]
  • [Rispondendo a un europarlamentare inglese dell'UKIP contrario al superstato europeo] Io penso che sia assolutamente possibile conciliare democrazia e integrazione. Chiaramente solo una cultura profondamente gretta e superficiale potrebbe ingenuamente pensare una cosa del genere, potrebbe ingenuamente credere che integrazione voglia dire un superstato.
I think it is deeply possible to reconcile democracy and integration. Of course only a deeply superficial insular culture might naively consider that, might naively believe that integration means a Super State. (15 febbraio 2012)[14]
  • La Finlandia è un paese non solo tradizionalmente molto amico dell'Italia. Un paese che ha un ruolo sempre maggiore nella costruzione europea e che indica per molti aspetti la strada ad altri paesi europei. Forte di una competitività molto notevole e per certi aspetti il lavoro di riforme strutturali che l'Italia sta conducendo in questi mesi si ispira anche che ciò che la Finlandia ha saputo fare nel corso degli anni.[15]
  • Nel colloquio con il Primo Ministro Erdoğan ho riaffermato il sostegno forte e convinto dell'Italia alla piena adesione della Turchia all'Unione Europea. La nostra speranza è che il negoziato di adesione possa proseguire con uno slancio rinnovato.[16]
  • [Su Scommessopoli] È particolarmente triste e fa rabbrividire quando il mondo dello sport, che dovrebbe esprimere i valori più alti, si rivela un concentrato di fattori deprecabili. In questi anni abbiamo assistito a fenomeni indegni. Bisogna riflettere e valutare se non gioverebbe per due-tre anni una totale sospensione di questo gioco.[17]
  • Quali obiettivi abbiamo avuto e abbiamo nella nostra azione verso l'Unione europea? Nella primissima fase abbiamo avuto l'obiettivo di mostrare, con le azioni che svolgevamo all'interno del Paese, di non aver bisogno della protezione un po' paralizzante altrui. E posso rivelare che in quella fase eravamo molto sottoposti a paterni, qualche volta materni, consigli: ma perché non fate domanda di appoggio o di finanziamento da parte del Fondo «salva Stati» o del Fondo monetario internazionale? Questa situazione l'ha vissuta per primo il mio predecessore, il Presidente Berlusconi, nelle giornate del G20 di Cannes, a fine ottobre, primi di novembre, ma poi anche noi nei primi due-tre mesi abbiamo avuto questo tipo di comunicazione. Abbiamo preferito che il Paese cercasse di fare da sé, non perché sia una cosa necessariamente disdicevole essere assistiti. Abbiamo visto che l'assistenza verso la Spagna è un'assistenza specifica, ossia verso le banche; un'assistenza across the board, generalizzata, invece, perché un Paese non si rimette in piedi da solo con la finanza pubblica, vuol dire la cosiddetta troika, termine russo, ma in salsa europea, ossia avere seduti, quasi come governatori collettivi di un Paese, il Fondo monetario internazionale, la Banca centrale europea e la Commissione europea. Credo che questo Parlamento condivida il sentimento che è del Governo e che è nella tradizione italiana di auspicare sì parziali cessioni delle sovranità nazionali in un contesto europeo, come processo condiviso per esercitare più efficacemente le sovranità nazionali. Altro è dover cedere in modo asimmetrico parte della propria sovranità. Ritengo che gli sforzi che il popolo italiano ha fatto e sta facendo siano duri da accettare, ma ritengo che sarebbero stati più duri da accettare, e maggiore sarebbe stato il senso di alienazione, di frustrazione e di ripulsa verso la costruzione europea, se questi sforzi si fossero dovuti accettare, come ad esempio in Grecia, perché dettati dalla troika.[18]
  • La crisi non è nata in Europa e nessuno può pensare che l'Ue sia l'unica fonte dei problemi che stiamo affrontando. Problemi che hanno invece origine dagli squilibri di altri Paesi, come gli Stati Uniti. Ognuno faccia i compiti di casa in casa propria![19]
  • Purtroppo la crisi economica rischia di avere ricadute sulla convivenza civile. Può far sorgere la tentazione di chiusure, di esclusione. Penso alle spinte xenofobe che vediamo emergere in alcuni movimenti politici europei o all'ostilità diffusa verso i rom. E ricordo quanto ancora oggi il genocidio di rom e sinti avvenuto durante il nazismo sia dimenticato. Vediamo ancora oggi nelle società europee troppo antagonismo, spinte violente, odi incomprensibili, pregiudizi difficili da debellare. È intenzione del governo italiano portare i temi per sconfiggere i pregiudizi razziali in Europa e ai capi di Stato. Perché non possiamo permetterci che la costruzione e l'integrazione dell'Unione europea possa piombare nella disintegrazione e nella disgregazione. Per questo i fenomeni del razzismo e dell'antisemitismo vanno sorvegliati e combattuti per tempo. Altrimenti le fondamenta del magnifico edificio europeo verranno erose.[20]
  • Ancora oggi, dopo la Shoah, l'odio razziale assume la forma insidiosa della diffidenza e del disprezzo fino alla violenza. Contro la viltà e l'egoismo, anche nel nostro tempo, serve il coraggio della verità contro l'inganno, la menzogna, l'infamia.[20]
  • [Su Sergio Pininfarina] Ho avuto modo di conoscere personalmente l'ingegner Pininfarina e di apprezzarne le doti di imprenditore, di organizzatore, di animatore di progetti, fornito di un talento innato per coniugare concretezza e bellezza, qualità profonde dello spirito italiano.[21]
  • [A proposito dei tagli alla Sanità previsti per i malati di SLA] Si arriva a cose che sono pesanti, a volte molto negative, ma la risposta è semplice, si arriva a tanto perché si è per decenni considerato piccolo reato evadere il fisco, perché si è considerato che l'interesse e la furbizia individuale avessero diritto di cittadinanza in tutti i campi, perché ognuno ha tutelato i propri privilegi, e le conseguenze sono... Perché noi diciamo che politiche più aperte con più spazio al merito e alla concorrenza hanno un valore di giustizia sociale?... Perché degli obbrobri sociali come quelli che lei ha citato sono la conseguenza a volte proprio della mancanza di soldi perché i soldi sono andati ad arricchire evasori fiscali o comportamenti scandalosi spesso nel settore pubblico che abbiamo cercato di riformare.[22]
  • Qual è la manifestazione più concreta del grande successo dell'euro? La Grecia. Perché? Perché l'euro è stato creato, sì per avere una moneta unica, ma soprattutto per convincere la Germania, che ha fatto il grande sacrificio di rinunciare al marco per avere una moneta comune europea, che, attraverso l'euro, attraverso i vincoli che nascevano con l'euro, la cultura della stabilità -il presidente Ciampi richiamava sempre la cultura della stabilità tedesca- si sarebbe diffusa un po' per volta a tutti. Quale caso di scuola si sarebbe mai potuto immaginare, caso limite, di una Grecia che è costretta a dare abbastanza peso alla cultura della stabilità e sta trasformando sé stessa.[23]
  • Grillo per una volta vada in una piazza greca anziché nelle piazze italiane, vedrà la disperazione, la protesta e vedrà anche piazze greche piene di neofascisti.[24]
  • I giovani devono abituarsi all'idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Del resto diciamo la verità,che monotonia un posto fisso per tutta la vita.[25]
  • Non la si vede nei numeri, ma io invito a constatare che la ripresa se riflettiamo un attimo è dentro di noi.[26]
  • [Sulle dimissioni di Terzi dalla carica di Ministro degli affari esteri] Sono rimasto stupefatto per ciò che il Ministro ha fatto e per ciò che il Ministro non ha fatto in connessione con le sue dimissioni. Ciò che ha fatto è aver reso note qui le sue dimissioni, senza alcuna informazione preventiva né al Capo dello Stato né al Presidente del Consiglio, ma soprattutto ciò che non ha fatto. Abbiamo tutti esperienza di funzionamento degli organi decisionali, di organi collegiali e sappiamo tutti che possono esistere all'inizio divergenze di punti di vista. Sappiamo tutti che è natura della collegialità pervenire a decisioni condivise. Sappiamo anche tutti che può essere al limite utilizzato lo strumento per indurre altri partecipanti alla decisione, o in questo caso il Presidente del Consiglio, a modificare la loro posizione; può anche essere utilizzato un preannuncio di dimissioni a meno che qualche cosa cambi. Signori, niente di questo è avvenuto, né alle riunioni del CISR, né alla riunione che si è svolta nel mio ufficio a Palazzo Chigi ieri mattina dalle 11 alle 13, alla presenza del Ministro della difesa, del Ministro degli affari esteri e in collegamento frequente, telefonico e via internet, con il Ministro della giustizia e con altri collaboratori. Abbiamo messo a punto il testo che i due Ministri, a nome del Governo, avrebbero presentato, e in particolare il Ministro degli affari esteri, qui ieri pomeriggio, come poi è avvenuto, e niente mi è stato detto dal Ministro degli affari esteri circa un suo dissenso e men che meno circa una sua intenzione di dimettersi. Questo lo dico perché, sulla base di questi fatti oggettivi, ho ragione di ritenere che l'obiettivo non fosse quello di modificare una decisione, alla quale il Ministro aveva consapevolmente partecipato con il suo lavoro, ma fosse quello più esterno di conseguire altri risultati che magari nei prossimi tempi diventeranno più evidenti.[27]
  • Stiamo effettivamente distruggendo la domanda interna attraverso il consolidamento fiscale. Quindi, ci deve essere una operazione di domanda attraverso l'Europa, un'espansione della domanda.[28]
  • Mi divertiva l'idea di farmi dei biglietti da visita con scritto "Mario Monti. Ex senatore a vita". Poi non hanno abolito né il Senato né i senatori a vita...[29]
  • Piuttosto che prendesse certe decisioni la troika con la brutalità che si è vista in Grecia era meglio le prendessimo noi. Con tutti i rischi di impopolarità. Parliamoci chiaro: la troika è una forma di neocolonialismo... L'astio contro la Ue sarebbe stato incontenibile. Mi dicevo: "Tu passi, l'Europa resta".[29]
  • Devo dire, visto che oggi ci sono manifestazioni sindacali che, in quel gelido dicembre 2011, quando abbiamo dovuto presentare per decreto legge quella riforma delle pensioni - l'assicuro una cosa non gradevole né per il ministro Fornero né per me - l'abbiamo... presentata più che discussa con i leader delle federazioni sindacali, che poi non hanno colto quello per fare una "specie di rivolta sociale". Ci sono state - qualche settimana dopo - due ore simboliche di sciopero, ma non c'è nessun paese in cui una riforma così "forte" delle pensioni, sia stata adottata così "semplicemente" dal punto di vista politico.[30]
  • Io mi ricordo che Soros mi telefonò poco dopo che mi trovai nella posizione di presidente del consiglio, preoccupatissimo all’idea che l’Italia potesse cadere finanziariamente. Anzi mi dava il consiglio – adesso posso dirlo – di chiedere soccorso all’UE e al FMI. Non seguii quel consiglio, l’Italia se la cavò da sola.[31]
  • Io sono due volte più sovranista di coloro che si dicono sovranisti. Primo perché la vorrei a livello europeo questa sovranità, attenzione non solo per difendere l’Europa dalle grandi potenze “statuali”, ma anche per difendere l’Europa - e i cittadini europei - dalle nuove superpotenze private tecnologiche, le grandi piattaforme digitali che l’Europa e non i singoli cittadini possono contrastare. Secondo perché tengo molto al fatto che non ci siano invasioni specifiche di quel che resta della sovranità italiana. Ecco perché nel 2012 ho detto: “no grazie ce la faremo con i nostri mezzi, con le nostre forze, niente troika”.[32]
  • Io non sono affatto sicuro che l’Unione europea sopravviverà. Anzi se va avanti così non sopravvive. Perché l’Unione Europea… ha tirato un grande sospiro con i risultati delle elezioni di maggio, l’ha scampata bella. Ma non ha minimamente preso le misure con le sfide da cui è circondata. Ovunque si... ovunque il guardo io giri, perché almeno una volta si poteva essere tranquilli sul versante ovest, perché c’era la Gran Bretagna che faceva parte di noi e gli Stati Uniti che ci avevano creato e sostenuto. No, oggi abbiamo l’avversario certamente a Washington se non a Londra.[33]
  • Mi piace poi molto anche una considerazione che qua e là fa il nostro autore sul, insomma, una sintesi moderna keynesiana, beh, ha bisogno del pungolo del pericolo socialista, e oggi è molto difficile che una sintesi keynesiana possa venire alla luce. Io sono abbastanza d'accordo su questo, secondo me, il peggio il sistema capitalistico l'ha dimostrato da quando è caduto il muro di Berlino. Ragionando in termini di antitrust che mi sono abbastanza consueti, quando è rimasto senza un sistema credibile, alternativo, come era, a un certo stadio, il sistema comunista; così, uncontested, il sistema capitalista ha generato le cose peggiori, sia come deterioramento dei comportamenti, sia come soverchia attenzione alla finanza rispetto all'economia reale, sia come totale disattenzione per gli aspetti distributivi.[34]

Citazioni su Mario Monti[ред.]

  • [Nel 2011] Che Mario Monti rappresenti un'alternativa è scritto nel suo nome. Se lo spezzetti e gli aggiungi un punto di domanda diventa: Mari o Monti? Bellissimo! E cosa c'è di meglio per il popolo italiano? (Flavio Oreglio)
  • È un massone e ha avuto una duplice affiliazione, una inglese e una mista anglo-franco-belga. Monti appartiene al corpo d'elite della massoneria. (Gioele Magaldi)
  • Ha detto un'altra cosa gravissima, da ignorante qual è. È un grande ignorante questo Primo Ministro. Come può dire che l'erario finanzia le perdite delle società di calcio? Non è vero! Ma cosa ne sa lui? Ma cosa dice? Le società di calcio pagano lo Stato! Lui ha detto all'inizio: "Non è giusto che i soldi dei contribuenti vadano a ripianare i debiti delle società di calcio". Non è vero questo! Qualcuno dovrebbe dirglielo! Ma io dico: ma in mano a chi siamo? (Franco Rossi)
  • Il Presidente Draghi è stato chiamato a gestire uno shock che il Paese aveva subito; il Presidente Monti ha causato uno shock al Paese con le politiche di austerità. (Alberto Bagnai)
  • Monti sta cercando di svolgere una funzione assurda. Gli tocca il giochino di governare una nazione e accontentare contemporaneamente una sessantina di milioni di persone. Continuo a pensare che la sua cultura e la sua ironia esistano e che lo abbiano avvertito dell'impossibilità del risultato pieno. Nelle sue parole si può ascoltare una paziente monotonia, come una ninna nanna contro la nostra rabbia che non può assopirsi. Nella sua interpretazione della situazione, le soluzioni individuate gli sembreranno le migliori o le meno peggio. E non mi vengono dubbi sul fatto che possa averle elaborate al bar durante una merendina, lui no. Sul loro funzionamento decisivo ognuno di noi e anche lui considererà l'alea del tempo e la storia in generale come giudice finale. Campa cavallo... (Mina)
  • La politica di Mario Monti consisteva nel cercare di ottenere dei risultati a breve senza preoccuparsi del dopo. Ha bloccato i pagamenti che lo Stato doveva alle imprese, ha lasciato che il credito crollasse e che gli investimenti si contraessero. Il tutto condanna nel medio periodo l'economia italiana ed è il contrario di una politica da «esperto». La fama da «tecnico» che si costruito è del tutto usurpata. Si è comportato come uno di quei politicanti di basso livello il cui nome è scomparso nelle pattumiere della storia. (Jacques Sapir)
  • Non ci sono malvagi in questa cosa terribile che sta succedendo. È che hanno sbagliato anche i tedeschi. E si è finiti con la Germania denigrata. Finora i francesi non hanno protestato abbastanza contro questa impostazione. E nemmeno il bravo economista Mario Monti è riuscito a farlo. (Amartya Sen)
  • Questo, questo, questo uomo, questo uomo che abbiamo sentito parlare della Grecia e ci ha spiegato qual è la virtù dell'euro, quest'uomo è un bugiardo oltre ad essere un criminale. Perché è stato messo al governo da un golpe finanziario che si è verificato dall'11 novembre al 16 novembre [2011]. Questo uomo vi mente perché è un docente universitario di economia, è un monetarista e sa perfettamente che la catastrofe economica che sta inglobando l'Europa, distruggendo il sud Europa è un progetto di 70 anni che nasce con l'economista francese François Perroux, un filonazista francese che si inventò la moneta unica. Monti studia queste cose, le sa perfettamente (Paolo Barnard)
  • Per la prima volta un premier ha trovato il coraggio di parlare netto e chiaro agli ameri- cani, anzi di cantargliele sode. Chi è stato? Mario Monti al G20 di Los Cabos in Messico. (Massimo Fini)
  • Un kamikaze che ama l'Italia. (Vladimir Putin)

Note[ред.]

  1. Citato nell'articolo "Sull'Europa scende la notte delle monete", La Repubblica, 18 settembre 1992
  2. Mario Monti, Intervista sull'Italia in Europa a cura di Federico Ramponi, Laterza 1998, p.40.
  3. Citato in Dario Di Vico, Tra economia e religione, le tre idee di Europa che dividono storici e politici, Corriere della Sera, 3 settembre 2017, p.2.
  4. Citato in Mario Monti ai giornalisti: "Che bella giornata!", Blitzquotidiano.it, 13 novembre 2011.
  5. a b c Dall'intervista di Dario di Vico, L'Europa dimostra di essere un vero potere forte, Corriere della sera, 18 settembre 2007.
  6. Da Il podestà forestiero, Corriere della Sera, 7 agosto 2011.
  7. Citato in Emiliano Brancaccio, Non sarà un pranzo di gala: Crisi, catastrofe, rivoluzione, 2020, p. 41. ISBN 8855193651
  8. Da un discorso tenuto alla Luiss il 22 febbraio 2011, video dal min. 4:55 al min. 5:55
  9. Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri al Senato della Repubblica Italiana il giorno della richiesta della fiducia al Governo Monti (Resoconto stenografico della seduta n. 637 del 17 novembre 2011, Senato della Repubblica Italiana, XVI Legislatura.)
  10. a b c d e f Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri alla Camera dei Deputati della Repubblica Italiana il giorno della richiesta della fiducua al Governo Monti. Resoconto stenografico dell'Assemblea, Seduta n. 551 del 18 novembre 2011, Discussione sulle comunicazioni del Governo
  11. Dichiarazione rilasciata durante la conferenza stampa di fine anno 2011 e riportata da Eugenio Scalfari nell'editoriale Finalmente un leader di livello europeo, la Repubblica, 31 dicembre 2011
  12. Dichiarazione rilasciata a Che tempo che fa e riportata da Corriere.it in un articolo
  13. Citato in Napolitano: Scalfaro esempio di coerenza e integrità. Il Papa: statista cattolico per il bene comune, ilsole24ore.com, 29 gennaio 2012.
  14. Monti al Parlamento Europeo a Strasburgo 15 febbraio 2012
  15. Trascrizione delle dichiarazioni alla stampa del Presidente Monti e del Primo Ministro della Repubblica di Finlandia, Jyrki Katainen, 17 aprile 2012
  16. Vertice bilaterale italo-turco, dichiarazioni alla stampa del Presidente del Consiglio Mario Monti. Roma, 8 maggio 2012.
  17. "IL CALCIO SI DOVREBBE FERMARE", sportmediaset.it, 29 maggio 2012
  18. Citato in XVI Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Seduta della Camera dei Deputati n. 649 del 13 giugno 2012 – Informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri sul vertice informale dei Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea svoltosi a Bruxelles il 23 maggio scorso. Camera dei Deputati, 13 giugno 2012.
  19. Citato in MassimoFini.it
  20. a b Intervento di Mario Monti alla cerimonia di commemorazione del 16 ottobre 1943 - deportazione degli ebrei romani. Roma, 16 ottobre 2012.
  21. Citato in Resoconto stenografico dell'Assemblea – Senato della Repubblica Italiana – XVI Legislatura – Seduta n. 756 del 3 luglio 2012Informativa del Presidente del Consiglio dei ministri sul Vertice europeo di Bruxelles del 28 e 29 giugno 2012 e conseguente discussione. Roma, Senato della Repubblica, 3 luglio 2012
  22. Dall'intervista a Che tempo che fa, 25 novembre 2012, visibile su YouTube.
  23. Dall'intervista a L'Infedele, 26 Settembre 2011, visibile su YouTube.
  24. Dall'intervista a Uno Mattina, 12 Febbraio 2013, visibile su YouTube.
  25. Dall'intervista a Matrix, 1 Febbraio 2012, visibile su YouTube.
  26. Dall'intervista a Sky TG24, 5 Settembre 2012, visibile su YouTube.
  27. Camera di deputati della Repubblica Italiana – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Seduta n. 5 di mercoledì 27 marzo 2013Informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri sulle dimissioni del Ministro degli affari esteri preannunziate nel corso della informativa sulla vicenda dei militari italiani sottoposti a procedimento giudiziario in India. Roma, Camera dei Deputati, 27 marzo 2013.
  28. Da un'intervista alla Cnn; citato in M5S: Messora su blog Grillo, Monti confessa massacro portafogli, AGI.it, 4 novembre 2013; estratto dell'intervista in [1].
  29. a b Dall'intervista di Gian Antonio Stella, Monti: «Miei errori con Scelta civica? Deluso dai politici e da tanti neofiti», Corriere.it, 15 febbraio 2015.
  30. Dimartedì (La7) - 15 marzo 2016, 2h e 1 min
  31. Otto e mezzo, 8 ottobre 2018, min 4:29
  32. L'aria che tira (La7) - 26 giugno 2019
  33. Intervista a Stasera Italia (Rete 4), 16 novembre 2019
  34. Da Keynes sotto il Muro di Berlino, Video disponibile su Youtube.com, min. 3:37-4:56.

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