Fabio Fazio

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Fabio Fazio (2010)

Fabio Fazio (1964 – vivente), presentatore televisivo italiano.

Citazioni di Fabio Fazio[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Se un esquimese fosse portato per il golf, come e soprattutto dove potrebbe allenarsi?[1]
  • Ci sono centinaia di persone morte ogni anno per mancanza di organi, tutto il resto sono cazzate.[2][3]
  • [A Elisa] Conservati così che sei un miracolo...[4]
  • Zucchero ha una grande fortuna: scrive e canta bene. Poi fa divertire la gente, ma ancora di più trovo veramente straordinario il suo entusiasmo. Zucchero è l'unico che ti fa sentire un disco prima di presentarlo. E questo dà un senso che ci mette di fronte al fatto che quello è il lavoro di un artista. Ormai alla sua raggiunta celebrità e al suo riconoscimento internazionale continuare a mettersi in gioco nel modo più autetico, cioè non inventando per stupire, ma riscoprendo, andando a cercare che cosa di se stesso voleva raccontare, le sue radici, è una cosa davvero rara. Se ci si pensa non c'è grande differenza tra le canzoni di Zucchero e le fotografie nelle quali è ritratto con sua nonna. È come se inconsapevolmente nella sua professione cercasse di raccontare quella fotografia.[5]
  • Rodotà è da sempre impegnato per l'affermazione dei diritti di tutti. E i diritti sono il fondamento di ogni gesto e pensiero.[6]
  • Non è che sono cinico, sono ligure. E i liguri hanno un senso pratico delle cose, è inutile far finta...[7]
  • Siccome in televisione le parole hanno un potere gigantesco, penso che bisogna usarle sempre con rispetto per la persona che hai di fronte e per chi ti ascolta. Buonismo è una definizione stupida, nel senso che è una "semplificazione" stupida, che contesto. Il contrario di buonismo cos'è, essere cattivi e cinici? Per poter avere che cosa, un titolo sul giornale del giorno dopo? Per poter costruire la tua carriera avendo fatto del male a qualcuno? Siamo pieni di sedicenti opinionisti che fanno carriera parlando male degli altri. Nella vita si può essere noti o perché costruisci o perché distruggi.[7]
  • Mai l'ingerenza politica è stata così forte sulla tv pubblica. Parlo di gestione dell'azienda, tetto pubblicità, compensi. Non c'è azienda al mondo che possa reggere sul mercato con qualcuno che da fuori detta regole e mette paletti.[8]
  • [Durante la pandemia di COVID-19] È diventato evidente che chi non paga le tasse non commette solo un reato ma un delitto: se mancano posti letto e respiratori è anche colpa sua.[9]
  • Non so chi fosse. Un signore in auto allo scattare del semaforo mentre io invece aspettavo il verde per attraversare la strada, si è sentito in obbligo di gridarmi con malcelata veemenza: "Portateli a casa tua imigranti!". E, girato l'angolo, si è dileguato. Era un po' che non succedeva. "Portateli a casa tua" è complementare al più abusato "aiutiamoli a casa loro" che ormai è diventato quasi un luogo comune. A ben vedere le due locuzioni sono legate. Aiutiamoli a casa loro ma se proprio non ci riusciamo, portateli a casa tua. Peraltro l'aiuto a casa loro al momento e da molti anni continua ad essere esclusivamente il finanziamento alla cosiddetta Guardia costiera libica. [...] Vorrei dire a quel signore che chiameremo con un nome di fantasia... Gianpirla, che la mia casa così come la sua è assolutamente la stessa. È l'Italia. Gianpirla si deve rassegnare: siamo vicini di casa. I cittadini possono giustamente definire "casa" il proprio Paese e devono sentirsi legittimamente nella posizione di poterne disporre sentendola propria. La casa è il luogo nel quale custodiamo i nostri principi morali, in cui cresciamo, in cui costruiamo felicità e armonia. La casa è un luogo aperto all'esterno e al mondo. Una casa senza porte e senza finestre sarebbe una prigione. Considerare l'immigrazione un fatto privato da risolvere all'interno del proprio appartamento o, per meglio dire, da tenere fuori dal proprio appartamento, è semplicemente senza senso e senza buonsenso. [...] Caro Gianpirla, sarei stato orgoglioso di poterli ospitare tutti a casa mia che poi, te lo dico ancora una volta, è anche la tua.[10]

Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano, volume quarto (a gratis)

Citato in Gino e Michele; Matteo Molinari, Milano, Editore Zelig, 1994. ISBN 88-864-7102-5.

  • In amore un piccolo gesto può fare perdonare tante cose: dai, slacciati le mutande.
  • L'amore è la cosa più bella della vita. Come la figa.
  • «Vuoi salire a bere qualcosa?»
    «No, dai, scopiamo qui.»

Citato in Sette, 28 ottobre 2010

  • La televisione di questo tempo, tutto vuol fare tranne raccontare la realtà. È la tv del verosimile, non del vero. E il nostro [il programma con Roberto Saviano, Vieni via con me] vorrebbe essere un atto di verità, una testimonianza d'amore. Non una trasmissione politica, e neppure d'inchiesta. Un racconto dell'Italia di oggi.
  • Non ne posso più della Padania. Che cos'è? Quali sono i confini? Io sono di Savona, dove si parla un dialetto diverso da quello di Genova che è a quaranta chilometri, figurarsi da quello di Trieste o di Rimini. Non ne posso più della confusione che si fa tra gli abitanti del Nord Italia e gli elettori della Lega. Ci sono moltissimi settentrionali che non votano Lega e si sentono italiani, non padani.
  • [L'Italia di oggi] Un Paese spaventato. Rattrappito dalla paura. Il mondo globale guarda all'Italia e al suo stile, che non significa solo moda ma soprattutto modo di vivere; proprio mentre l'Italia sembra non credere più nel futuro, non pensa che possa essere migliore del presente.
  • C'è un rapporto biunivoco tra il premier e il Paese. L'Italia non vedeva l'ora che ci fosse Berlusconi; e l'Italia è così perché c'è Berlusconi.
  • Sono alla Rai da ventisette anni. Ho ancora un anno di contratto. Ricordo la prima volta che andai in via Teulada: era una leggenda che diventava realtà. Temo che la svolta sia venuta quando è caduto l'articolo, quando "la Rai" è diventata semplicemente "Rai": Rai e Mediaset. Si è cominciato allora a dire "l'azienda", pur sapendo che la Rai non poteva essere, anzi non doveva essere solo un'azienda.

E vi dimostrerò che anche Sanremo ha la sua grande bellezza

Intervista di Aldo Cazzullo, Sette, 14 febbraio 2014.

  • Credo che si debba distinguere tra godimento e sfruttamento. Il godimento di un bene mi trova assolutamente d'accordo: la bellezza deve essere accessibile, deve essere goduta dalle persone interessate. Lo sfruttamento implica secondo me un tradimento, non perché ne derivi un utile economico, ma perché ne deriva la trasformazione di quel luogo in un'altra cosa.
  • Noi stiamo usando i luoghi simbolici come sfruttamento economico o anche solo perché l'architetto che vi interviene verrà notato. Un conto è evitare che Pompei crolli, un altro conto è ricostruirla e farne Disneyland. È importante capire il tempo che passa, i segni lasciati dal tempo. Ha senso conservare, ha meno senso migliorare o aggiornare; [...]. Le cose hanno un valore se riesci a rivederle con gli occhi di oggi, scoprire se ti raccontano qualcosa.
  • Quello che è costruito fuori condiziona molto quello che costruisci dentro. [...] Se sei in un luogo bello, cambia il tuo stato d'animo. Noi abbiamo trascurato le cose belle della vita. Abbiamo costruito un mondo in cui conta solo ciò che è monetizzabile: persino lo spazio e il tempo.
  • Si considera un lusso tutto ciò che rende bella la vita: conoscere è un lusso; e la bellezza è il futuro del conoscere. È solo questo che fa le cose belle o brutte: se conosci, se hai consapevolezza. La globalizzazione ha spazzato via quella che da sempre è stata una caratteristica degli esseri umani: la ricerca del bello non come puro estetismo, ma al contrario come costruzione di sé.
  • Tra il pop e la catastrofe estetica il confine è labile.

Citazioni non datate[modifica]

  • In amore ci vuole fortuna e comunque anche un bel culo non guasta.[11]
  • Mi domando: ma i genitori dei sette nani erano ubriachi quando han scelto quei nomi lì ai loro figli?[12]

Citazioni su Fabio Fazio[modifica]

  • Anche lui è rosso, un ciliegione che non ha eguali neppure nella vermiglia Rai Tre. Però ama interpretare il ruolo opposto. Quello dell'abatino innocente senza parrocchia, amico di tutti e nemico di nessuno. In realtà, nella Rai odierna frantumata in sultanati, non c'è nessuno più fazioso di lui. Ha la manina avvolta nel velluto grigio, ma dentro vi nasconde lo stiletto avvelenato. È con questa lama che Fazio pratica una censura inflessibile. [...] Fazio aveva invitato Pietro Ingrao [...]. In preda a vuoto di memoria, il vecchio capo comunista sostenne che il Pci aveva preso aspre distanze dall'invasione sovietica dell'Ungheria, nel 1956. Un falso totale, come ci insegna la storia. Ma Fazio, e il pubblico invitato, si guardarono bene dall'obiettare. Nemmeno un mormorio, un colpo di tosse, un'occhiata di sbieco. Come mai? Edmondo Berselli, un intellettuale libero scomparso da poco, lo spiegò così sull'Espresso: «Perché in quel momento si stava celebrando l'apoteosi senescente, ma non senile, di un comunismo impossibile, l'utopia, il grande sogno, l'assalto al cielo. E quindi tanto peggio per i fatti, se i fatti interrompono le emozioni». A Fazio la verità dei fatti non interessa. Soprattutto quando traccia un quadro della storia e della realtà italiana che fa a pugni con il suo ristretto orizzonte politico. (Giampaolo Pansa)
  • [È il] classico comunista col cuore a sinistra e il portafogli a destra. (Roberto Fico)
  • Fabio, secondo me, ha una preparazione incredibile. Mi meraviglio continuamente della sua capacità di cambiare: passa dal cinema all'attualità, dalla politica alla storia. Conosce i musicisti e conosce la storia della musica, e ha la battuta pronta. Non è una cosa che si può improvvisare, questa. La sua abilità è abbastanza unica in Italia. (Filippa Lagerbäck)
  • Fazio è il sinistro mellifluo. I suoi occhi sembrano due uova al tegame. (Alfredo Biondi)
  • Lui è noioso, i suoi ospiti sono noiosi. (Fabri Fibra)
  • Ma lui è una merda pazzesca! Tutti dicono che è buono ma non è vero! Io, guarda, smentisco nella maniera più totale: è l'uomo più cinico che conosco (Luciana Littizzetto)
  • Per essere ammessi in tv bisogna appartenere alla nuova specie televisiva creata negli anni berlusconiani, ma che va ancora di moda. La figura del paraculo, sì, scriva pure così, quello che non si schiera mai, che si mimetizza, che fa del qualunquismo una bandiera. [...] Nomi e cognomi, come faccio nello spettacolo. Bonolis che dichiara di non sentirsi né di destra né di sinistra, Fabio Volo che si vanta di essere qualunquista, Simona Ventura che si definisce equidistante, aggiungendo candidamente di aver lavorato a Mediaset inseguita dal pettegolezzo di essere l'amante di Galliani e di averlo lasciato credere. [...] Gene Gnocchi, Fiorello, Fabio Fazio, Baudo stesso. [...] Sono gli eroi dell'opportunismo tv, quelli con la maschera patinata. Lavorano rispettando la condizione di non disturbare, non accorgendosi che l'opportunismo è una forma di corruzione. (Daniele Luttazzi)

Note[modifica]

  1. Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 71, ISBN 88-8598-826-2.
  2. Il monologo di Celentano sui trapianti d'organo e sulla legge italiana del "silenzio-assenso" pronunciato in diretta televisiva nel corso della trasmissione 125 milioni di caz..te è stato oggetto di numerose critiche nei giorni successivi. In particolare Fazio, ironizzando sul titolo della trasmissione, si riferisce ad una parte del monologo di Celentano: «In Italia c'è una legge che sono sicuro che è sbagliata. La legge che ci obbliga a donare gli organi. [...] Come fa lo stato a obbligarci a donare gli organi? Sulla legge è scritto che lo stato deve aspettare che l'encefalogramma è piatto. Così un bel giorno io mi posso svegliare in ospedale senza un braccio. "Avevi l'encefalogramma piatto", mi verrebbe comunicato. Adesso uno non può avere più neppure l'encefalogramma piatto.»
  3. Citato in Fazio: "Centinaia di morti all'anno, il resto sono caz..te", repubblica.it, 29 aprile 2001.
  4. Dal programma televisivo Che tempo che fa, Rai 3, 23 dicembre 2007.
  5. Dal programma televisivo Un soffio caldo – Natale con Zucchero, Rai 2, 21 dicembre 2010.
  6. Da un post sul profilo ufficiale twitter.com, 18 aprile 2013.
  7. a b Da un'intervista all'Huffington Post; citato in Mario Valenza, Scintille tra Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, ilgiornale.it, 16 luglio 2016.
  8. Citato in Fabio Fazio, rinnovo dorato con la Rai. Fico: "È uno scandalo, classico comunista con cuore a sinistra e portafogli a destra", ilfattoquotidiano.it, 24 giugno 2017.
  9. Da Le cose che sto imparando, repubblica.it, 16 marzo 2020.
  10. Da «I migranti? Portateli a casa tua», blog.oggi.it, 7 dicembre 2022.
  11. Citato in Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia, n. 2972.
  12. Citato in Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia, n. 547.

Bibliografia[modifica]

Filmografia[modifica]

Altri progetti[modifica]